Data Privacy Framework UE-USA: benefici e le implicazioni
Nel panorama della cybersecurity e della protezione dei dati personali, il nuovo Data Privacy Framework tra Unione Europea e Stati Uniti rappresenta un punto di svolta per le organizzazioni che gestiscono flussi transatlantici di dati.
Successore del Privacy Shield, questo accordo definisce un insieme di regole, garanzie e meccanismi di controllo volti ad assicurare un livello adeguato di tutela dei dati personali trasferiti da soggetti situati nell’UE verso aziende statunitensi.
Il data privacy framework si inserisce in una più ampia strategia di armonizzazione normativa avviata con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), rafforzando il ruolo strategico del Data Protection Officer (DPO) nella gestione della conformità e nella valutazione del rischio associato al trasferimento internazionale dei dati.
In questo articolo analizzeremo in dettaglio i benefici concreti per le imprese, le implicazioni operative e giuridiche e l’impatto del framework sull’ecosistema della IT security.
Che cos’è il Data Privacy Framework
- si colma il vuoto normativo tra i due Stati a riguardo delle regole legate al trasferimento dei dati personali degli utenti europei.
- tali dati possono fluire verso le aziende localizzate negli Stati Uniti senza la necessità di mettere in atto ulteriori azioni di tutela e protezione, cosa che avveniva fino a poco fa;
- le agenzie di intelligence statunitensi devono adottare procedure in garanzia di un controllo efficace dei nuovi standard di privacy e libertà;
- aziende e professionisti del web possono continuare a utilizzare tutti gli strumenti di digital marketing e analytics in modo sicuro e conforme alle disposizioni.
Principali implicazioni
- trasferire i dati personali a società statunitensi certificate, senza dover ricorrere alle ulteriori garanzie previste dal GDPR;
- garantire ai cittadini dell’UE, i cui dati sono stati trasferiti a società statunitensi il diritto di accedere ai propri dati, richiederne rettifiche, cancellare quelli errati o trattati illegalmente ed avviare ricorsi gratuiti per la risoluzione delle controversie;
- facilitare i flussi di dati transatlantici poiché si applicano come clausole contrattuali standard e norme vincolanti d’impresa, anche quando i dati vengono trasferiti utilizzando altri strumenti;
- garantire un più ampio livello di protezione indipendentemente dal meccanismo di trasferimento usato.
Benefici apportati dal Data Privacy Framework
- estremamente sicure e risolutive di tutti i problemi sorti in passato. E questo perché l’accesso ai dati da parte delle autorità pubbliche statunitensi è limitato a quanto “necessario e proporzionato” per proteggere la sicurezza nazionale;
- sono presenti maggiori standard di protezione sui dati trasferiti, bilanciando i legittimi interessi di sicurezza nazionale con i principi del GDPR;
- le aziende statunitensi che aderiscono al DPF devono rispettare obblighi in materia di privacy quali quelli di eliminare i dati personali ove non più necessari e garantire la continuità della protezione quando sono condivisi con terzi;
- per accogliere eventuali reclami in merito al trattamento dati viene istituito un Tribunale di Revisione. Nonostante ciò, i dati personali degli utenti restano tutelati dal GDPR devono essere sempre raccolti e trattati a norma di legge.
Criticità ancora presenti
Alcuni esperti in materia di protezione dei dati personali, infatti, mettono in discussione il meccanismo di garanzia proposto. Per avvalorare la tesi, sostengono che il DPF sia nel concreto molto simile ai precedenti e che, in gran parte, le disposizioni non sono sufficienti a garantire una protezione adeguata. Inoltre, le agenzie di intelligence statunitensi potrebbero comunque avere un accesso indiscriminato ai dati personali.