Il revisore legale: requisiti, esame e opportunità
Quella del revisore legale è la professione perfetta per gli appassionati di contabilità. Questa fondamentale figura, infatti, si occupa di controlli contabili, che servano non solo a garantire l’integrità, ma anche a migliorare l’efficienza dei bilanci.
Si tratta di un lavoro abbastanza complesso ma che, col tempo, è in grado di garantire grandi soddisfazioni economiche. Non tutti, però, hanno ben chiaro il ruolo del revisore legale dei conti.
Per questo motivo, abbiamo creato una guida dedicata al revisore legale. Scopriamo insieme cosa fa con esattezza, quali sono i requisiti per diventarlo e le opportunità lavorative.
Chi è il revisore legale
Ci ha pensato il Decreto Legislativo n. 39 del 27 gennaio 2010 a chiarire, in dettaglio, chi è il revisore legale.
Questa figura professionale è necessaria per accertare la trasparenza finanziaria di un ente o di un’azienda. Una trasparenza che viene garantita verificando la correttezza della contabilità.
Il professionista esperto deve cioè controllare che i bilanci e le informazioni finanziarie dell’azienda (o dell’ente) siano veritieri. Spetta inoltre a questo esperto il compito di verificare che ogni informazione legata alla finanza dell’ente sia conforme alla normativa.
Un revisore legale dei conti può lavorare per enti pubblici e privati. Deve accertarsi che la contabilità dell’attività per cui lavora sia conforme alle leggi, sia italiane che comunitarie. Una volta effettuate le opportune verifiche, il revisore sarà anche tenuto a stilare un rapporto dettagliato.
All’interno del rapporto, dovrà inserire eventuali problematiche, oltre che le prassi per migliorare e superare i problemi rilevati.
Cosa fa il revisore legale dei conti
Ma cosa fa, più in dettaglio, un revisore legale?
Il suo compito principale riguarda la verifica della contabilità dell’ente o dell’azienda per cui lavora. Spetta al revisore dei conti, dunque, il controllo di tutta la documentazione che ha a che fare con l’aspetto finanziario e contabile.
Nel corso delle sue verifiche, il professionista dovrà accertarsi del rispetto della normativa. Come abbiamo anticipato, avrà due tipologie di normativa da verificare: quella nazionale e quella sovranazionale.
Inoltre, tra i suoi compiti c’è anche quello di redigere una relazione tecnica, all’interno della quale verranno individuate le criticità. Verrà inoltre descritto in che modo tali criticità contabili possono essere superate.
Secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo n. 39 del 27 gennaio 2010, un revisore legale non può essere un dipendente interno all’azienda.
Il professionista, per legge, deve quindi essere indipendente e esterno all’ente per il quale lavora. Inoltre, la normativa ha previsto diversi requisiti da rispettare.
Ricordiamo poi che il suddetto Decreto Legislativo n. 39 del 27 gennaio 2010 ha anche stabilito i casi in cui questa figura è obbligatoria.
Vige l’obbligo di rivolgersi ad un revisore legale dei conti per le seguenti organizzazioni:
- società per azioni
- enti giuridici partecipati da enti locali
- società tenute e redigere il bilancio consolidato
- imprese che controllano un’altra società sottoposta a revisione legale.
- società che, per due esercizi consecutivi, abbiano superato i limiti relativi allo stato patrimoniale, ai ricavi e ai dipendenti.
Il percorso formativo
La legge italiana prevede per l’aspirante revisore legale dei conti un percorso formativo prestabilito. Come vedremo a breve, è possibile esercitare questa professione solamente previo superamento di un esame di abilitazione. Superato l’esame, ci si potrà iscrivere all’apposito albo.
Dato che il revisore legale deve avere conoscenze economiche e contabili per svolgere la professione, è necessario conseguire una laurea in economia, contabilità o giurisprudenza.
Oltre al titolo di studio, sarà poi necessario un tirocinio presso professionista revisore abilitato o società di revisione. Il tirocinio può essere svolto solamente iscrivendosi ad un registro apposito, dove vengono indicati tutti i nominativi di coloro che lo stanno svolgendo.
Una volta terminato ogni anno di tirocinio, che ha durata triennale, l’aspirante revisore legale dovrà redigere una relazione. Anche in questo caso, la normativa pone dei requisiti da rispettare per tale redazione.
Innanzitutto, la relazione va redatta entro sessanta giorni al termine di ogni anno di tirocinio. In secondo luogo, il tirocinante dovrà specificare “gli atti ed i compiti relativi ad attività di revisione legale alla cui predisposizione e svolgimento ha partecipato, con l’indicazione del relativo oggetto e delle prestazioni tecnico-pratiche rilevanti alla cui trattazione ha assistito o collaborato”.
Come iscriversi al registro dei revisori
Per esercitare la professione di revisore legale, la formazione e gli studi non bastano. È infatti obbligatorio iscriversi al registro dei revisori legali. Tale registro è istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
L’iscrizione può avvenire solo dopo aver superato un esame, che generalmente si tiene ogni anno.
Per quanto riguarda le prove, l’esame si compone di tre scritti e un colloquio orale. I tre temi scritti riguardano diverse materie, ossia quelle economiche, giuridiche e legali.
Il colloquio orale, invece, prevede la conoscenza di materie quali:
- Contabilità generale
- Disciplina del bilancio e principi contabili
- Analisi finanziaria
- Economia politica, aziendale e finanziaria
- Matematica e statistica
- Informatica
- Diritto civile e commerciale
- Diritto societario
- Diritto fallimentare
- Diritto tributario
- Diritto del lavoro
- Principi di revisione nazionali e internazionali
- Disciplina della revisione legale
- Deontologia professionale.
I requisiti secondo il Decreto Legislativo n. 39 del 27 gennaio 2010
Possono accedere all’esame gli aspiranti revisori in possesso di una laurea triennale o magistrale ad indirizzo economico, aziendale o giuridico. Anche la laurea a ciclo unico in giurisprudenza dà accesso all’esame.
La normativa prevede inoltre che, per accedere all’esame, il candidato sia in possesso di requisiti di onorabilità. Questi requisiti sono stati previsti dall’articolo 3, comma 1 del D. M. 145/2012.
Il terzo e ultimo requisito per accedere all’esame, come anticipato, è aver svolto il tirocinio di durata triennale presso revisore legale o società di revisione.
Quanto guadagna un revisore legale
Chi intende intraprendere questa affascinante e complessa professione se lo sarà domandato almeno una volta: quanto guadagna in revisore legale?
Ovviamente, non è possibile dare una risposta univoca in quanto, come accade per tutti i settori, gli introiti possono essere variabili. Volendo fare, comunque, un discorso generale, un revisore legale nel nostro Paese guadagna in media 29.000 euro annui.
L’importo minimo per chi ha appena avviato la professione è di 18.500 euro l’anno. Non mancano, tuttavia, professionisti affermati che guadagnano anche più di 45.000 euro annui.