Trasferimenti dei dirigenti scolastici: quali sono gli aggiornamenti
Per l’anno scolastico 2025/2026, i trasferimenti dei dirigenti scolastici saranno disciplinati dalle disposizioni previste dal vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto Istruzione e Ricerca.
Sebbene l’Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) sulla mobilità per il triennio 2025/2026 – 2027/2028 sia stata firmata il 29 gennaio 2025 , essa riguarda specificamente il personale docente, educativo e ATA, senza menzionare esplicitamente i dirigenti scolastici.
Attualmente, non risultano pubblicate ordinanze ministeriali o circolari specifiche che regolamentino la mobilità interregionale dei dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2025/2026. Tuttavia, secondo quanto riportato da Dirigentiscuola il 30 novembre 2024, la mobilità interregionale dei dirigenti scolastici sarà regolamentata dagli istituti previsti dal vigente CCNL.
In attesa di ulteriori chiarimenti e disposizioni ufficiali, è fondamentale per i dirigenti scolastici interessati alla mobilità interregionale rimanere aggiornati sulle comunicazioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito e delle organizzazioni sindacali rappresentative.
Trasferimenti dei dirigenti scolastici: come cambia la mobilità straordinaria
- conferma degli incarichi ricoperti;
- assegnazione di altro incarico per ristrutturazione e riorganizzazione dell’ufficio dirigenziale;
- conferimento di nuova assegnazione ai dirigenti scolastici che rientrano, ai sensi delle disposizioni vigenti, nel collocamento fuori ruolo ove essi abbiano presentato apposita domanda all’ufficio competente;
- mutamento d’incarico in pendenza di contratto individuale;
- casi eccezionali.
- natura ed oggetto dell’incarico;
- programmi da realizzare ed obiettivi da conseguire;
- tempi d’attuazione;
- risorse umane, finanziarie e strumentali a disposizione;
- durata dell’incarico;
- trattamento economico complessivo.
- attitudini e capacità professionali del singolo;
- risultati conseguiti in precedenza;
- specifiche competenze organizzativo;
- livello di esperienza maturato.
Trasferimenti dei dirigenti scolastici: le tre fasi
- Prima: Mutamento d’incarico di scuole dimensionate.
Prima dovranno essere assegnate le sedi ai dirigenti scolastici rimasti privi di sede a causa dei dimensionamenti per accorpamento o fusione. In questo la scelta deve avvenire in base a criteri quali anni di continuità presso la sede, esperienza maturata e numero di alunni che confluisce nella nuova scuola; - Seconda: Mutamento d’incarico di scuole sottodimensionate.
Subito dopo si procede con i DS di scuole costituite con un numero di alunni inferiore a 600 unità alle quali non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato, ma solo in reggenza. - Terza: Mutamento d’incarico di scuole sottodimensionate in situazioni eccezionali di esubero.
In questo caso, i criteri di assegnazione sono la preferenza espressa dal dirigente scolastico stesso, la residenza dello stesso e la vicinanza tra le due sedi.
Ulteriori specifiche
- assegnazione di altro incarico per ristrutturazione e riorganizzazione dell’ufficio dirigenziale;
- assegnazione degli incarichi ai DS rientrano dal collocamento fuori ruolo, comando o utilizzazione, ivi compresi gli incarichi sindacali e quelli all’estero;
- conferimento di nuovo incarico alla scadenza del contratto;
- mutamento d’incarico in pendenza di contratto individuale;
- mobilità interregionale;
- casi eccezionali.
Decreto sulla valutazione 2025
- assegnazione degli obiettivi a livello regionale;
- valutazione a cura dei direttori degli Uffici Scolastici;
- esiti della valutazione collegati alla retribuzione di risultato.
- gestione e organizzazione;
- sviluppo delle risorse umane;
- analisi e miglioramento della realtà scolastica;
- relazioni con la comunità e le istituzioni.
- modalità di assegnamento della retribuzione di risultato ai dirigenti scolastici esclusivamente in base agli esiti della valutazione;
- legame diretto tra la valutazione della performance dirigenziale e retribuzione di risultato;
- obiettivi strategici misurabili e criteri di merito individuale al centro dell’attenzione.